Lunedì 28 ottobre ore 21.30
The Unknowns
https://youtu.be/mVvWMlGyyZE?si=DJE1RFd7WRRthR38
https://youtu.be/bIlkn5o1Fyg?si=BPU-1Ukms9wEeGQf
https://youtu.be/yQhO6tOSHwY?si=YnyXL6o1vz8mWrq2
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 21:30
ingresso 12e (under 25 ingresso 9e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line
Gli Unknowns vengono da Brisbane, Australia, patria indiscussa del garage rock e del Power pop, dai Saints ad oggi.
La band comprende due membri su tre dei The Chats, una delle band punk più importanti al mondo in questo momento: Eamond Sandwith, (qui alla chitarra) e Josh Hardy (voce e chitarra). Oltre che Nathan Montgomery (basso) e Tom Butler (batteria).
Lo spirito punk è forte e si fonde con la melodia tipica del pub rock anni ’70, con la voce del leader Joshua Hardy carica di echi malinconici in puro stile Ramones del terzo disco.
Gli intrecci delle due chitarre sono pieni di hooks e potenza garage, per uno show dal vivo che si preannuncia perfetto sia per gli amanti del punk contemporaneo che per i retromaniaci del buon vecchio garage.
Giovedì 31 ottobre ore 22.00
Halloween Night Dalida + Keller dj set
Apertura porte ore 21:00 – Inizio ore 22:00
ingresso gratuito con tessera arci
Domanda iscrizione
Streghetta o Capretta?
I nostri due alchimisti del R’n’R ci offriranno un elisir per far sculettare fino a tardi anche gli zombie più incalliti
Venerdì 1 novembre ore 22.00
Mimosa live + Caledonia Asbesthos dj set
https://youtube.com/playlist…
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso 12e (under 25 ingresso 9e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line
Mimosa è il nuovo progetto con base a Rio nato dalla collaborazione tra Cabezadenego, Leyblack e Mbé.
Mimosa è un sorprendente mix tra funk brasiliano e musica plunderphonics, un album nato da una residency a Saragozza in Spagna che pone al centro il retaggio culturale, la politica e il sesso. Un corpo nudo con una identità da rivelare, come sottolinea la copertina.
La tracklist comprende, dopo una intro sound collage (Chão), brani samba (Chora), funk carioca (Aquecimento e Tik tik), tocchi drum’n’bass (Dfb), sortite electro (Quinta), estetica trance (Taca), il tutto immerso in una estetica plunderphonics (Toque).
Un lavoro che è anche il segno di una costante crescita a 360 gradi della musica elettronica latino-americana, che sfrutta la inarrivabile ricchezza ritmica di queste latitudini. Grazie alle scelte produttive, passato, presente e futuro diventano inestricabili, quasi un destino.
Sabato 2 novembre ore 21.30
LIVING GATE + LAST RITES
https://youtu.be/9JQZ65VSNsc?si=NrG97y47976Le_NP
https://youtu.be/O_KjXOCDiPQ?si=wfYbyfd2AzHGe7oP
https://youtu.be/42yuia01P5A?si=A5rrKcxPu6ChK6CS
Apertura porte ore 20:30 – Inizio concerto ore 21:30
ingresso 15e (under 25 ingresso 13e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line
Aaron Rieseberg (YOB)
Lennart Bossu (Oathbreaker, Amenra)
Wim Coppers (Oathbreaker, Wiegedood)
Levy Seynaeve (Amenra, Wiegedood)
Questo è indubbiamente un super gruppo ed è pronto a presentarci il loro nuovo disco la cui uscita è prevista per fine ottobre su Relapse Records. Allé!
La band, composta da Aaron Rieseberg (YOB), Lennart Bossu (Oathbreaker, Amenra), Wim Coppers (Oathbreaker, Wiegedood) e Levy Seynaeve (Amenra, Wiegedood), è un gruppo internazionale di musicisti acclamati dalla critica, nato dalla.passiine condivisa e da una sincera ammirazione per un’epoca passata del classico Death Metal, Suffocation, Morbid Angel and Cannibal Corpse in primis.
Questo legame ha dato vita al death metal dei LIVING GATE. L’ethos della band è interamente definito dalle sonorità dell’underground: volutamente privo di fronzoli a favore di riff a rotta di collo. LIVING GATE pone l’accento su una batteria cruda e implacabile, circondata da riff minacciosi e orazioni gutturali. I LIVING GATE aderiscono rigorosamente ai metodi del Death Metal di un tempo, ma i brani che pettinano come “Heaven Ablaze” e la letale title track fissano la band nel presente e dimostrano che l’underground non morirà mai.
Preparatevi al Death!
I LAST RITES sono una band storica della scena savonese, attivi sin dal 1997. Il loro genere è un death/thrash metal suonato con grande perizia tecnica, a cavallo tra sound classico e moderno.
Martedì 5 novembre ore 21.30
CALIFONE
https://youtu.be/V8sucis9ko0?si=RnoVthKRaY49TpEW
https://youtu.be/_tWWSIL126I?si=HqWzpVKy9WjHITxD
https://www.ondarock.it/rockedintorni/califone.htm
https://youtu.be/OfEdLNUKM6I?si=gvgZAY6GLUCVN2v4
https://youtu.be/UZyXhPJ7xJ4?si=aL1unzZpZbmAdkxm
Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 21:30
ingresso 15e (under 25 ingresso 12e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line
www.raindogshouse.com
www.officinesolimano.it
www.disorderdrama.org
“Con il rinnovato apporto di Brian Deck, Michael Krassner, Rachel Blumberg e Ben Massarella, Tim Rutilli mette in scena il già noto avventuroso mix di folk-rock stile Laurel Canyon, divagazioni elettroniche alla Jim O’Rouke, graffi chitarristici alla Sonic Youth, immaginari country degni dei migliori Wilco, melodie funeree alla Red House Painters e uno sghembo blues erede della tradizione di Captain Beefheart […]. Con “Villagers”, i Califone riconquistano senza più indugio alcuno un posto di rilievo nella scena alt-rock americana, grazie a un set di canzoni intelligentemente agrodolci (provate “Eyelash”), brani ricchi di reminiscenze passate e di fugaci progetti per il futuro, che raccontano una realtà fatta di sentimenti, riflessioni e caos” (da Ondarock, 8/10)
Dallo spirito avanguardista dei Red Red Meat all’Americana destrutturata dei Califone, le metamorfosi musicali di Tim Rutili hanno sempre avuto un punto in comune: il legame con le radici, frammentate e ricomposte secondo una sensibilità tutta post-moderna. Fino a far divenire le sue visioni in chiave folk un vero e proprio punto di riferimento nel connubio tra tradizione e sperimentazione.
Il nuovo album (l’undicesimo?) dei Califone si intitola “Villagers”; esce (come il precedente “Echo Mine”) su Jealous Butcher – etichetta che meritoriamente ha anche ristampato tutto il catalogo dei seminali Red Red Meat – e riesce a sorprendere ed entusiasmare, rinnovando la magia dell’austero e dissoluto folk-rock della visionaria band americana.
“Tim Rutilli è ancora qui e lotta con noi, si direbbe, ma la sua è una lotta controllata, una lotta contro l’appiattimento della forma canzone…. La voce di Tim è ancora una volta lì a sovrastare tutto: sofferta, piena di quella potenza che solo certa gentilezza possiede, si imbarca tra liriche folli e comprensione di se stesso meno dure che in passato, forte dell’amarezza del tempo (sempre ammesso che sia mai stato più giovane e non saprei dire, forse no), potente di una tenerezza unica, l’arma preferita di gente come Will Oldham e Mark O. Everett, al cui fianco Rutilli sta di un bene che non vi dico, ma, se siete qui, già avete ben presente quello di cui sto parlando.”
(da Impatto Sonoro)
“that is, in large part, what makes villagers so surprising and gratifying. Despite the vexations Rutili espouses here, these are some of the warmest and most welcoming songs in Califone’s lengthy catalog, postcards meant to lure new visitors to an old landmark. It’s as if Rutili has invited you into his well-kept second-hand shop yet again—only this time, he’s not asking you to clean the dust off and figure out why something is worth keeping. At long last, he’s happy to tell you exactly what it means” Pitchfork (8.1/10)